di Pietro Bellina
La biblioteca comunale di
Venzone, che si volle intitolata al poeta Sebastiano Mistruzzi Freisinger,
nobile venzonese del secolo XVII, compie i suoi primi cinquanta anni di
attività. Istituita con delibera consiliare il 24 gennaio 1965[1],
su proposta del consigliere prof. Guido Clonfero (1930-2008), doveva fornire il
necessario supporto bibliografico agli allievi della scuola media statale
istituita appena l’anno precedente. Ben presto divenne il ritrovo culturale per
gli studenti delle scuole superiori e universitari della storica cittadina e
primo passo per la costituzione del circolo di cultura[2]
intitolato a Elio Valent, universitario e sportivo venzonese, prematuramente
vittima di un incidente stradale.
Il primo direttore della biblioteca fu designato
lo stesso prof. Clonfero, che ricopriva già l’incarico di Ispettore onorario ai
monumenti e gallerie per il Comune di Venzone oltre che di consigliere
comunale. Nel ruolo di bibliotecari titolari o aiuti (rigorosamente tutti volontari)
si avvicendava il sottoscritto e Remo Cacitti, studenti superiori, assicurando
l’ orario di apertura ogni giovedì e sabato pomeriggio.
Dopo due anni, aumentate le
richieste del pubblico e con il supporto di altri studenti volontari, Giuliano
Mainardis e Dolores Zamolo crebbero i turni e anche gli orari di apertura[3].
Solo una volta all’anno, dal 1° al 15 agosto, la biblioteca rimaneva chiusa[4].
La biblioteca era abbonata al Messaggero Veneto, quotidiano che
all’epoca seguiva con assiduità la cronaca locale. Ma era un lusso, un costo
che non poteva permetterselo: avvenne quindi che l’abbonamento non fu rinnovato;
il fatto venne subito rimarcato dall’allora direttore responsabile[5],
al quale il prof. Clonfero si affrettò a fornire giustificazioni plausibili[6].
All’inizio della stagione
invernale 1968 venne rifatto l’impianto di riscaldamento centrale del municipio
ed in quella circostanza la biblioteca, posta all’ultimo piano dell’edificio, osservò
un turno di chiusura straordinaria[7].
All’inizio del 1969, all’esame
del consiglio comunale fu sottoposta una proposta di statuto con relativo
regolamento[8] che
tuttavia non incontrò il favore dei consiglieri.
Il prof. Clonfero propose altri documenti che, discussi dal Comitato per la
Biblioteca[9]
e adattati alle esigenze locali, sarebbero stati inoltrati al consiglio
comunale per la ratifica[10].
Ai bibliotecari che lasciavano
l’incarico per il servizio militare o per gli studi universitari in altre
regioni, vi subentrarono altri, ma sempre volontari[11].
La consistenza del patrimonio
librario era divenuta nel frattempo sensibile sia per le donazioni ricevute da
enti e privati sia per gli acquisti effettuati. Si avverte la opportunità di
ampliare il servizio reso al pubblico[12]
ma anche di trovare una sede adeguata alle dimensioni raggiunte[13].
Per motivi di accessibilità e visibilità la sede della biblioteca viene
spostata dagli uffici municipali al piano rialzato della Scuola Elementare del
Capoluogo, in una grande aula dell’ala
ovest che si era liberata sin dall’inizio degli anni ’70 del secolo scorso.
Si fa strada frattanto la
proposta di un Sistema bibliografico di zona, propugnato in Regione dalla
Biblioteca Statale Isontina[14],
al quale volentieri aderiscono con entusiasmo le giovani biblioteche che ne
stabiliscono la sede a Osoppo, dopo che la Civica Biblioteca Glemonense aveva
disdegnato l’adesione[15].
Ma già si guardava a una sede
prestigiosa che insieme alla biblioteca comprendesse una sezione museale con
contenuti ambientali e storico artistici.
Il sisma del 1976 fa naufragare
ogni progetto.
L’ingente massa libraria venne recuperata diversi
giorni dopo il terremoto di 6 maggio, togliendola dall’edificio pericolante
delle scuole grazie all’intervento di Giuliano Mainardis che, con l’aiuto di
militari e vigili, colmò numerose casse di cartone con i libri superstiti,
recuperati per oltre il 95%, anche se impolverati e un po’ inumiditi. Tutto il
patrimonio librario venne trasportato in alcune stanze di un condominio indenne
da danni nella frazione di Carnia, assieme ad altro materiale di proprietà
comunale. Per quasi una settimana e con esemplare pazienza venne effettuato un
trattamento preliminare con pennello e talco borato per asciugare le pagine e
impedirne l’aderenza. previa la rimozione di polvere e calcinacci. In seguito
altre persone si resero disponibili per risistemare i libri secondo le
categorie d’inventario in previsione di una prossima esposizione. Liberatosi un
prefabbricato provvisorio, adibito inizialmente a scuola materna, donato dalla
comunità bavarese di Freilassing (D), si presentò l’occasione per trasferirvi
la biblioteca comunale (1978)
Negli anni seguenti, si sono
alternati come bibliotecari il maestro Renato Pascolo (1978 - 1990), suo figlio
Filippo Pascolo (1990 - 1997) e l’infaticabile Paola Barazzutti (1998 - 2014)
dipendente comunale. Dal 1985 la biblioteca nel frattempo è stata trasferita definitivamente
al piano terra del ricostruito palazzo Orgnani-Martina al n°4 di Via Mistruzzi,
ove occupa parte dell’ala Ovest e Nord. Dalla metà del 2014 il servizio di
gestione e distribuzione libraria è stata affidata alla Soc. Cooperativa
Guarnerio d’Artegna. Con delibera di Giunta Municipale del 14 gennaio 2015 , n.
6, l'attuale Amministrazione comunale ha deliberato di affidare la gestione
della Biblioteca comunale per l'anno 2015 alla Pro Loco Pro Venzone.
N.B. – In forma ridotta
rispetto all’originale, questo servizio è stato inviato a Lettere al Direttore del Messaggero Veneto il 20 gennaio 2015.
[1] Su iniziativa del prof. Guido Clonfero viene istituita la Biblioteca Comunale.
E’ aperta al pubblico due volte alla settimana (giovedì e sabato pomeriggio) e
ha sede in due vani all’ultimo piano del palazzo degli uffici comunali.
Bibliotecario è Pietro Bellina, direttore è il prof. Guido Clonfero. Sindaco di
Venzone è il cav. Bellina Vittorio Nafich.
Assessori: Gollino Renzo, Di Bernardo Vincenzo, Treu Carlo, Calderari
Ottorino.
[2] 20.1.1968 - L’istituzione della Biblioteca Comunale, nell’ormai lontano 1965, era
stato chiaro sintomo della volontà culturale faticosamente risvegliatasi nella
nostra Venzone; ed è sintomatico constatare che, proprio per impulso della stessa Biblioteca, sia nata
l’idea di istituire un Circolo di Cultura, aperto e disponibile a tutti, che si
proponesse uno studio attento e rigoroso dei vari problemi locali e regionali,
al fine di promuovere un’azione comunitaria per la risoluzione di questi stessi
problemi.
28 maggio 1968 – E’ giunta
comunicazione che l’Assessorato regionale all’Istruzione ha stanziato £ 200.000
quale contributo alla Biblioteca Comunale (Da: “Sù Venzone “ – anno III n. 4-5
del 20 luglio 1968).
[3] La Biblioteca Comunale è aperta al pubblico con l’orario: martedì - giovedì – sabato dalle ore
17,30 alle ore 18,30 (Da
“Sù Venzone”, anno II n. 5 del
20.6.1967) – La Biblioteca Comunale viene fornita della sala di lettura (Da:
“Fur e dentri li muris” in “Sù Venzon”e, anno II n. 7 – del 27
settembre 1967).
[4] LA BIBLIOTECA COMUNALE DI VENZONE
resterà chiusa dal 1 al 15 agosto per le annuali operazioni di controllo
e riordino interno. Si sollecita la restituzione dei libri avuti in
prestito. (Da: “Sù Venzone “ – anno III
n. 4-5 del 20 luglio 1968).
[5] 23 luglio 1968 – Udine – Il Direttore del Messaggero Veneto scrive al
prof. Guido Clonfero: Egregio professore,
a pochi giorni di distanza dalle sue dimissioni da corrispondente del
Messaggero Veneto, mi perviene l’avviso di sospensione dell’abbonamento da
parte della Biblioteca Comunale. Le confesso che ne sono rimasto piuttosto
perplesso. E’ forse accaduto qualche fatto di cui sono all’oscuro? La prego
caldamente di volermi tranquillizzare. In attesa di una sua cortese risposta,
la saluto con viva cordialità e stima. Vittorino Meloni.
[6] 25 luglio 1968 – Il prof. Clonfero scrive al Direttore del Messaggero
Veneto: Egregio sig. Direttore, mi
dispiace che Lei sia rimasto perplesso per l’avviso di sospensione
dell’abbonamento al Messaggero Veneto da parte della Biblioteca Comunale di
Venzone. Ad ogni modo le posso assicurare che tale sospensione è una pura
coincidenza con la mia impossibilità, per impegni miei professionali, di poter
svolgere la mansione di corrispondente di Venzone con il Messaggero Veneto.
Inoltre Le faccio presente che la persona da me segnalata, come nuovo
corrispondente del messaggero Veneto per il Comune di Venzone, è mio fratello.
Con queste mie spiegazioni spero di poterLa tranquillizzare. Distinti e cordiali
saluti. Guido Clonfero.
[7] LA
BIBLIOTECA di Pietro Bellina. – La Biblioteca Civica
“S. Mistruzzi - Freisingher “ è temporaneamente chiusa al pubblico perché sono
in corso lavori di ammodernamento ai locali e l’installazione dell’impianto di
riscaldamento centrale. La riapertura è prevista tra una decina di giorni dopo
il consueto riordinamento dei volumi da parte del personale addetto. E’ pure in
corso la stesura dello Statuto della Biblioteca, che sarà presentato al più
presto possibile all’esame del Consiglio Comunale. Così facendo, la Biblioteca potrà essere
inaugurata ufficialmente nei primi mesi del prossimo anno e soddisfare le
esigenze legittime di tutti gli studenti venzonesi, degli studiosi e dei
lettori più solerti, che si attendono da essa la massima funzionalità ( Da: “Sù Venzone”, anno III n. 7-8 del 18
dicembre 1968).
[8] 2 gennaio 1969 - Con lettera rivolta agli assessori comunali e ai
consiglieri, il sindaco Vittorio Bellina notifica la proposta del prof. Guido
Clonfero di dotare la biblioteca civica, istituita il 24 gennaio 1965, di uno
statuto redatto sulla falsariga di quello di Cividale.
[9] 16 gennaio 1970- Prima riunione del comitato per la Biblioteca, presieduto
dal sindaco cav. Vittorio Bellina, presenti i componenti prof. Enrico Busa, il
dott. Alceste Mainardis, il prof. Guido Clonfero, l'insegnante Giovannino
Barazzutti, il cappellano don Agostino Ferlizza e il segretario comunale rag.
Salvatore Lapini. Sono stati esaminati vari articoli del nuovo statuto e
regolamento sulla base di quelli adottati dalla biblioteca civica di Palmanova,
salvo qualche piccola modifica. Con questo atto si inizia una nuova fase
tendente ad assicurare alla Biblioteca una maggiore funzionalità e
disponibilità per quanti vogliano usufruire del notevole numero di volumi in
essa contenuti. Verso la fine del 1969, la Biblioteca si è
arricchita di altri volumi di vario genere: accanto a libri di narrativa,
adatti ai giovani delle elementari e delle medie, sono stati acquistati libri a
carattere sociologico, psicologico e scientifico, e si è provveduto
all’acquisto di opere filosofiche, pedagogiche, utili a quanti frequentano le
scuole superiori e alla classe insegnante locale (Da: “Fur e dentri li muris “
in “Su Venzone " – anno V n.1 del 28 febbraio 1970).
[10] 4 aprile 1970 – Con delibera consiliare n. 19, viene approvato lo Statuto
della Civica Biblioteca di Venzone, che consta in n. 8 articoli. Nel contempo
viene approvato anche il Regolamento (43 articoli).
[11] 5 marzo 1971 - venerdì. Riunione della Commissione di vigilanza della
Biblioteca Comunale, alle ore 15
in municipio. All'ordine del giorno: autorizzazione per
acquisto volumi con il contributo regionale (Clonfero Guido, Bellina Pietro, Mainardis Giuliano); nomina del nuovo bibliotecario
(Bellina Daniela); varie ed eventuali.
[12] 24 aprile 1973 - La commissione di vigilanza della Biblioteca civica,
composta dal presidente Diano Valent, dall'insegnante Sergio Del Terra
vicepresidente, dal dott. Alceste Mainardis (direttore didattico), dal prof.
Enrico Busa (preside) da mons. Della Bianca Giovanni Battista (pievano) e dal
rag. Pietro Bellina (segretario), conclude il mandato triennale con alcune
proposte. Aprire una sezione staccata della biblioteca presso le scuole
elementari di Carnia; reperire una sede più idonea per la biblioteca.
[13] 16 ottobre 1973 - La biblioteca
civica viene trasferita presso la scuola elementare comunale
[14] Direttore dott. Otello Silvestri.
[15] 23 febbraio 1974 - Si riunisce la Commissione di
vigilanza della biblioteca comunale per ascoltare la relazione del segretario
sull'esercizio 1973; predisporre un piano di acquisto libri con il contributo
statale e col premio concorso ENBPS 1973; esaminare la proposta di sistema
bibliografico di zona.